Che cos’è il coaching professionale?

Chi è e cosa fa il coach? Vediamolo insieme! Il coaching si differenzia dal counselling in quanto il focus principale dell’attività è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi e allo sviluppo del potenziale. Il coaching si occupa quindi di performance. Con performance si fa riferimento alla modalità in cui viene eseguita un’attività.

A cosa serve il coaching?

Il coaching permette a coloro che decidono di iniziare un percorso di sviluppare un progetto funzionale finalizzato al conseguimento degli obiettivi desiderati. Il coaching permette di valorizzare le proprie risorse e di potenziare le competenze.

Cosa fa il coaching?

Attraverso il coaching si affrontano problematiche legate ad un blocco della performance o riduzione della stessa. Nei momenti in cui si vive una diminuzione della motivazione, in ambiti che spaziano dal lavoro alla relazione con sé stessi o altri, è possibile intraprendere un percorso finalizzato al raggiungimento degli obiettivi. Vivere momenti in cui la sensazione di procrastinare, la tendenza a rimandare allontanano dal conseguimento dei traguardi prefissati è naturale. Attraverso il coaching è possibile ritrovare la spinta motivazionale necessaria. Si può ricorrere al coaching per migliorare la propria performance di studio, lavorativa o relazionale.

Quante tipologie di coaching esistono?

Le aree di lavoro del coaching sono diversificate. Si definisce life coach il professionista che si occupa di affinare e migliorare la relazione con sé stessi e con gli altri permettendo il raggiungimento di traguardi personali. Il family coach è concentrato sulla performance familiare, sulla gestione del tempo tra vita familiare e lavorativa e sulla finalizzazione dei progetti che riguardano l’intero nucleo familiare. Infine, il coaching che riguarda la carriera si suddivide in altre aree: il corporate coaching interviene a sostegno dei manager aziendali; l’executive coaching si rivolge a imprenditori, amministratori delegati e direttori generali focalizzandosi sullo sviluppo e sul consolidamento della leadership; il business coaching è rivolto a team professionali; il career coaching è rivolto a coloro che vivono l’esigenza di cambiare la propria posizione lavorativa e sentono l’esigenza di un sostegno rivolto alla valorizzazione delle competenze.

Quando nasce il coaching?

Si può far risalire il coaching, per come è intesa oggi la disciplina, al 1974, quando Timothy Gallwey pubblica il libro “The inner game of tennis“, dove sostiene che l’atleta è in grado di raggiungere il massimo della performance nel momento in cui elimina gli ostacoli interni esprimendo il proprio potenziale.

Performance= Potenziale – inferenze

Successivamente John Whitmore ha condotto il metodo del coaching all’interno del contesto aziendale. Metodo che ha visto il proprio consolidamento attraverso l’attività di ricerca di Martin Seligman.

Quando rivolgersi a un coach?

In ogni momento della propria vita in cui si ha l’esigenza di focalizzare le proprie risorse al ripristino di una performance funzionale.

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